La biografia di Alba Tiberto Beluffi
Foto di Alba Tiberto Beluffi con quadri di Filadelfo Simi

Alba Tiberto è nata a Milano. Laureata in Lettere Classiche, ha insegnato nella sua città. La sua prima pubblicazione risale al 1983 e riguarda la contestazione dal ’68 agli anni di piombo, vissuta in una scuola calda e nell’occhio del ciclone del clima milanese dell’epoca (Il Rospo, Casa Editrice Todariana, Milano, 1983). È stata un’antesignana delle visite ai campi di sterminio, accompagnando le sue scolaresche in Austria e in Germania. Nel 1989 pubblicava un volume di etimologia della lingua (Il gioco del linguaggio, Pisa, Casa Editrice Giardini,1989), basato sullo studio comparato dei prefissi latini e greci trasmigrati nella nostra lingua. Sposatasi con un neurologo versiliese, Max Beluffi, dopo la pensione si è trasferita col coniuge in Versilia dove ha aperto una Galleria d’Arte a Querceta, Il Peristilio. Durante il periodo in cui ha svolto questa attività di gallerista, colpita da alcuni dipinti di un pittore versiliese, Filadelfo Simi, vissuto fra Ottocento e primo Novecento, decideva di scriverne la biografia. Presi i contatti con gli eredi dell’Artista, ha raccolto sui documenti il materiale necessario per una monografia illustrata (Filadelfo Simi – un uomo, un artista, Pisa, Pacini Editore, 1996), trovando il consenso e la sponsorizzazione della Banca di Credito Cooperativo di Pietrasanta con la quale iniziava una collaborazione per la costituzione di una Collezione Simi, comprendente le opere di Filadelfo e della figlia Nera, anch’essa pittrice di grande talento. Con questa finalità ha contattato eredi, gallerie, collezionisti, rintracciando alcuni capolavori che oggi arricchiscono la Collezione Simi, collezione che orna i locali della Banca trasformando la bella Sala del consiglio in una preziosa Mostra di suggestivi capolavori. Scriveva inoltre il testo di un filmato, omonimo della monografia (Filadelfo Simi – un uomo, un artista, Seravezza, Video Arte di Giovanni Speroni, 1997), proiettato anche a Parigi nella sede della Dante Alighieri. A questa attività che aveva l’intento promozionale di riportare alla ribalta e all’attenzione del mondo dell’arte il più grande Artista versiliese dell’Ottocento, seguirono altre operazioni (V. pubblicazioni di Alba Tiberto Beluffi) con il medesimo intento, allargato anche alla valorizzazione della figlia Nera, la quale, a partire dal 2008, è inserita, per sua iniziativa, nel fondamentale catalogo Ottocento fra i grandi pittori dell’Arte Moderna.